L’Aspromonte, non aspro, ma da etmologia greca, bianco, domina con la sua imponenza la punta meridionale della Calabria. Sulle chine orientali più basse che digradano sulla costa ionica, allignano i filari di uve Greco Bianco. Il vino che se ne ottiene, un tempo chiamato Greco di Gerace, è un rinomato vino da dessert, uno dei bianchi più qualificati dell’enologia calabrese.
Nella seconda metà dell’VIII secolo a.C. giunsero in Calabria i Greci che si insediarono lungo le coste e, individuate le zone migliori, posero le basi per una viticoltura di qualità. I nuovi vitigni crescevano rigogliosi e davano vita a vini generalmente bianchi, dorati, quasi sicuramente molto fruttati, profumati come l’uva matura; tra questi vitigni c’era quello denominato Greco Bianco.
La zona di produzione di questa DOC comprende il comune di Bianco e parte di quello di Casignana, entrambi in provincia di Reggio Calabria. Il vitigno base, il Greco Bianco, rappresenta almeno il 95% dell’uva utilizzata. I grappoli, una volta vendemmiati, vengono messi ad appassire su graticci esposti al sole o sistemati in appositi essiccatoi. È un vino longevo, che può essere conservato in cantina per decenni.